L’ho stretta e piegata
Stefano Conti
@Stefano ContiFotografia
- Edizione: 2020
- Anno opera: 2020
- Altezza cm: 70
- Larghezza cm: 100
Descrizione
«Il museo non deve essere il luogo dell’accumulo di oggetti d’arte isolati, bensì lo spazio in cui la nostra relazione con gli oggetti e la realtà si riconfigura». Daniel Steegmann Mangrané. Utilizzando tale frase come punto di partenza, questo dittico esplora la mediazione di oggetti museali attraverso il medium fotografico. In questo caso si tratta di una statua greca custodita nel Museo Archeologico di Atene. Come racconta il titolo, dopo averla fotografata, il mio intervento è stato quello di utilizzare una mano per piegare la stampa di una roccia e stringere della creta bianca. Questi due semplici gesti diventano metafora di una ricerca sulla biografia sociale degli oggetti, ossia di come, durante la storia, vi vengano attribuiti significati differenti a seconda dell’interazione con gli esseri umani. In una società comandata dalla sfera digitale, credo che tornare a dare valore alla vitalità intrinseca ai materiali sia una sfida da accogliere. Per questo motivo la fotografia, medium che riduce il mondo a superfici, si ibrida alla scultura nel combinare un’archeologia dal passato a materiali del presente. Opera composta da due immagini, 50x70cm ciascuna.
Tecnica
Stampa inkjet