Essere cercante
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Vincitore Coppa Luigi Edizione 2021
Lorenzo Scarpellini
@Lorenzo ScarpelliniScultura
- Edizione: 2021
- Anno opera: 2020
- Altezza cm: 41
- Larghezza cm: 43
- Profondità cm: 40
Descrizione
“Essere cercante” è una scultura che ho realizzato durante il periodo di lockdown nel 2020. L'idea era quella di trasporre in scultura il concetto di immobilità, del bisogno di fuoriuscire e di lenta ripresa dopo un trauma. L'isolamento mi ha portato a riflettere sulla condizione umana durante la pandemia e ho trovato un parallelismo con la situazione ecologica: per la prima volta nella storia contemporanea l'umanità intera si è trovata simultaneamente indifesa e costretta nella sua stessa casa da un pericolo invisibile, proprio come succede negli habitat naturali minacciati dalle microplastiche e da altri innumerevoli inquinanti. Il mondo è quindi avvelenato da ogni sorta di sostanza dannosa, ma la natura sa essere resiliente e infatti la vita sulla Terra ha già affrontato cinque grandi estinzioni di massa in passato, che non sono dipese da alcun intervento artificiale. Da queste riflessioni ho immaginato organismi amorfi, forme di vita atrofizzata che tentano una riemersione, che cercano una boccata di aria fresca, che si evolvono, che mutano per non soccombere. Dopo alcuni schizzi progettuali ho deciso di mescolare le morfologie di organismi animali e vegetali, quasi come se fossero i risultati di apocalittiche ibridazioni. Sono molto sensibile riguardo alla questione ecologica e infatti, nel rispetto dell'ambiente, nella mia produzione artistica faccio quasi esclusivamente uso di materiali di recupero e non inquinanti; il materiale che preferisco in questo periodo è la carta. La carta è un materiale che per sua natura ha un forte valore simbolico, parla già di per sé della morte e della rinascita dato che proviene originariamente da alberi macerati, e viene impiegata per tipologie di lavorazioni pressochè infinite: per fare un esempio la cartapesta è stata recentemente utilizzata per tentare di controllare la fuoriuscita delle radiazioni nel reattore della centrale nucleare di Fukushima. Vedo nella carta un materiale salvifico e ambiguo per le sue caratteristiche fisiche, per la sua leggerezza, la sua morbidità, la sua fragilità; se trattata, però, può assomigliare anche alla pelle animale o alla pietra. Per realizzare la scultura ho quindi scelto un tronco nodoso di albero già abbattuto ricavandone un calco in cartone, e dopo averlo estratto l'ho ricoperto con una stratificazione di polpa di carta sia all'esterno sia all'interno, conservando i segni dei monconi dei rami spezzati che sarebbero diventati gli arti simili a radici. Per finire, una volta asciugato ho eseguito lievi interventi di bruciature sulle terminazioni delle radici, come se fossero state arse nel tentativo di raggiungere una fonte d'acqua. Il risultato è la reliquia di una creatura vuota, un fantasma strisciante, sorretto a malapena da flebili arti che serpeggiano intricandosi, fossilizzati nel gesto di liberarsi da una condizione sfavorevole. Lorenzo Scarpellini
Tecnica
Cartapesta