Riccardo Mataloni
@Riccardo Mataloni
Biografia
Riccardo Mataloni, nato a Roma nel 1995, sviluppa sin dall’infanzia un interesse per il disegno e la pittura. Durante il suo percorso presso l’Accademia di Belle Arti trasforma il suo interesse per le due dimensioni in sculture, installazioni e performance.
Nel 2017 espone la sua prima performance presso Spazio V.AR.CO de L’Aquila il giorno 16 giugno 2017, in occasione dell’evento Variazioni sulla Durata, a cura di Italo Zuffi, Margherita Morgantin e Maurizio Coccia.
Dal 2018 al 2022 lavora come assistente dell’artista e architetto Luca Ximenes nella produzione di opere su commissione, interventi di rigenerazione urbana e riqualifica delle periferie.
Nel 2019 forma un collettivo per realizzare una installazione multimediale esposta dal 7 al 15 giugno presso la galleria Embrice 2030 in Via delle Sette Chiese 78 di Roma nell’ambito di curatore e direttore artistico della mostra Mare Nostrum: People Before Borders. La mostra viene riproposta, in versione riveduta, il 12 luglio 2019 in occasione del festival Ti Porto con Me presso Giardini di Castel Sant’Angelo di Roma.
Nel 2022 trascorre un soggiorno eramus presso Madrid della durata di 6 mesi durante il quale realizza sculture di più grandi dimensioni e familiarizza con l’uso di nuovi materiali, tra cui la pietra.
Nel 2022 partecipa ad una esposizione collettiva a cura di Impact Art, all’interno di un evento promosso dall’associazione culturale Live Artena.
Nel 2023 termina il suo percorso presso L’Accademia di Belle Arti di Bologna con indirizzo scultura coordinato da Davide Rivalta.
La sua pratica artistica coinvolge l’uso di diversi materiali e predilige il riuso di oggetti di recupero.
Con i suoi interventi, l’artista si pone l’obiettivo di fornire una nuova identità a del materiale di risulta, rielaborandolo sottoforma di presenze paradossali con cui entrare in contatto. Usa spesso parti grezze di oggetti di scarto e lavora intorno alla loro imperfezione, cercando di completare e rinnovare il loro aspetto senza celarne gli aspetti grezzi originari.
Questa attitudine ha lo scopo di svelare aspetti nascosti della materia di scarto, permettendo di farne notare ed emergere la nobiltà.
Nel processo creativo, partendo da oggetti usurati e dai toni spesso grigi, l’uso di colori vivaci mira a fornire informazioni che completano o de-strutturano il significato di un’opera.
Ciò che lo spinge a rielaborare un oggetto anziché un altro è una esigenza emotiva e immediata di completarne la forma attraverso l’uso di più tecniche: l’ispirazione lo porta a provare sempre nuove soluzioni e nuovi materiali, facendo diventare la sua una pratica eterogenea.
Lavorando su materiali non replicabili, l’intento artistico mi porta ad una produzione in certe fasi istintiva e ,a tratti, primitiva, da osservare per la sua piccola bellezza ‘imperfetta’.
Sito internet: riccardomataloniart.wixsite.com/rmart