Frammenti di una medesima sostanza

Il lavoro consiste in una serie di piedistalli in ferro sui quali giacciono dei contenitori realizzati intrecciando foglie di Formio Variegato. A metà strada tra l'essere dei cesti e dei nidi, questi oggetti racchiudono e stringono in un abbraccio perpetuo frammenti di realtà provenienti da mondi che oggi possono apparire assai distanti: quello naturale e quello umano. All'interno dei bozzoli, realizzati dall'artista con una tecnica tipica della lavorazione dei cesti in vimini, questi due aspetti si fondono, perdono i propri confini e si trasformano in mondi accidentali che non smettono di ricrearsi l'uno dall'altro e di distruggersi l'uno nell'altro. Sono attimi di vita cristallizzata, piccole unità cosmiche che stringono la materia della Terra in un'intimità carnale. Dopotutto vivere significa che siamo un pezzo di questo mondo, che coincidiamo formalmente e materialmente con Gaia, con il suo corpo, con la sua carne, con il suo respiro.